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lunedì 31 marzo 2014

Crescere un bambino naturalmente

Crescere un bambino, quando si inizia l’alimentazione complementare (svezzamento),  in modo naturale non vuol dire solo alimentarlo bene ma anche e soprattutto nutrirlo d’amore e serenità. Il cibo non è tutto. Vi proponiamo alcuni consigli per aiutare a crescere il vostro bambino in modo salutare.

Bagno: Si consiglia di effettuare un bagno al giorno (al mattino o la sera a seconda della preferenza del neonato) in acqua a 37°C limitando l’uso di sapone e shampoo per non interrompere bruscamente le piacevoli sensazioni provate dal bambino nell’acqua calda che gli ricordano il grembo materno. Occorre che l’ambiente, l’asciugamano e il primo indumento a contatto con la pelle del bambino siano ben caldi d’inverno e a temperatura ambiente d’estate. Per i detergenti, si consiglia di dare la preferenza a prodotti ottenuti esclusivamente con ingredienti naturali che non contengono tensioattivi di origine petrolchimica.

Calzature: Finché il bambino non cammina conviene lasciarlo scalzo d’estate e con i calzettoni in autunno/inverno. Quando comincerà a muovere i primi passi, bisogna pensare alle calzature: sono preferibili le calzature basse con suola flessibile e senza plantare per evitare di ostacolare lo sviluppo fisiologico della muscolatura del piede e della gamba.

Denti: Per alleviare il dolore della dentizione e rafforzare le gengive, conviene dare ogni giorno al bambino un pezzetto di pane raffermo e ben duro. Alla comparsa dei primi denti si dovrà cominciare ad abituare il bambino alla pulizia dei denti: la sera prima di coricarsi sarà sufficiente strofinarli con l’aiuto di un panno umido, al mattino basterà uno sciacquo. Verso i due anni, ci si servirà di uno spazzolino da denti a setole dure e un dentifricio naturale. Anche i denti da latte vanno controllati! Quindi si consiglia di consultare un dentista ogni 6 mesi.

Sole: I raggi diretti del sole sono consigliabili solo fino alle 9 - 10 del mattino esponendo il corpo nudo del bambino per pochi minuti facendo attenzione a coprire bene la testa per poi aumentare gradualmente il tempo di esposizione. Bisogna evitare l’abbronzatura rapida!


Vestiti: La cute del bambino va molto protetta e le fibre naturali sono indispensabili. Fino a 3 mesi si useranno camicine di cotone leggero senza maniche (le cuciture possono irritare), magliettina in cotone o lana a seconda della stagione. Si possono usare le tutine avendo l’accortezza di lasciare le estremità libere per favorire l’armonico sviluppo degli arti inferiori. Si consiglia di utilizzare tessuti in canapa, lino, cotone che non contengano coloranti sintetici che possono causare allergie o disturbi di varia natura.

giovedì 6 marzo 2014

Orientarsi sulla scena della nascita

Cosa è un piano parto? Cosa è possibile chiedere in ospedale? Bisogna partorire secondo alcuni criteri o ci sono margini di scelta? Per rispondere a queste domande le ostetriche e le psicoterapeute di Zucchero e Miele hanno organizzato un incontro per informare le coppie in attesa (dalla 28esima settimana di gravidanza) sulle procedure ospedaliere di routine e quindi sui propri diritti, al fine di potersi autorizzare a scegliere cosa è meglio per se. Entrate nell'evento per saperne di più!


martedì 4 marzo 2014

Corsi di Accompagnamento alla nascita: cosa sono e perché farli

La gravidanza è un momento di grandi cambiamenti nell’universo femminile. In parte, è il coronamento di tanti sogni e in parte è anche l’apertura verso un mondo nuovo di cui spesso si ha molta paura. 

Cosa sono i corsi di accompagnamento alla nascita (CAN)?

Vengono oggi definiti così i vecchi corsi di preparazione al parto. Il cambiamento della denominazione proviene dal fatto che le donne non devono essere preparate all’evento parto che fa già parte della loro natura, ma devono essere accompagnate nel ricercare al loro interno gli strumenti e le risorse per trovare dentro loro stesse la forza primordiale della nascita. Sono formate genericamente da almeno 8 incontri a cui partecipano tutte le donne e i loro compagni a partire dal III trimestre di gestazione. La figura chiave che gestisce i CAN è l’ostetrica a cui si possono aggiungere altre figure di varia competenza.

Che obiettivo hanno i CAN?

I CAN si prefiggono di sostenere le donne e i loro compagni nell’evento nascita. Danno le competenze per poter affrontare paure e angosce riguardanti gravidanza e parto e per superare anche precedenti esperienze negative. Inoltre danno gli strumenti pratici per accettare e gestire il dolore del travaglio e del parto visto troppo spesso con una connotazione negativa. Affrontano argomenti anche del dopo parto, sostenendo la coppia e la genitorialità.

I CAN sono indispensabili?

I CAN sono uno strumento di prevenzione primaria. Secondo il POMI (Progetto Obiettivo Materno Infantile): “…secondo il percorso nascita in merito ad informazione ed educazione gli incontri/corsi di accompagnamento alla nascita un sono stati definiti come un’ azione necessaria per l’umanizzazione dell’evento nascita..”. I corsi devono essere offerti a tutta la popolazione precocemente, con una strategia attivante e con informazioni corrette basate sulle evidenze scientifiche.

Chi frequenta i CAN?

Un'indagine ISTAT (campionaria multiscopo, che ha compreso oltre 60 mila famiglie) nel 2006 ha evidenziato marcate differenze territoriali nell'accesso ai corsi di accompagnamento alla nascita (CAN) [1]. Nel Nord Italia e nel Centro le donne che frequentano corsi di accompagnamento alla nascita (CAN) sono circa 40%, mentre nell'Italia Meridionale e nelle Isole sono rispettivamente 12.7% e 14.9%. I corsi sono prevalentemente frequentati da donne laureate (65.5%), in misura minore da chi ha la licenza media (34.2%) e ancora meno da chi non ha alcun titolo di studio o la sola licenza elementare (20.2%) (www.saperidoc.it)

Quali risultati?

E’ stato ampiamente dimostrato che i corsi di accompagnamento alla nascita aiutano le donne sotto moltissimi punti di vista: aiutano ad accettare il cambiamento in loro stesse, la nuova condizione di madre e le aiutano ad affrontare meglio il percorso col quale daranno alla luce il proprio bambino. Inoltre è scientificamente dimostrato che le donne che frequentano i CAN hanno:

· Minor rischio di ricorrere ad un taglio cesareo

· Minor rischio di ripetere un possibili cesareo aumentando la possibilità à di un parto

· Minore richiesta di analgesici preferendo utilizzare altre strategie (movimento, massaggio, sostegno emotivo, voce, rilassamento, acqua…)

· Più consapevolezza sulla scelta del luogo del parto

· Allattamento precoce

· Allattamento esclusivo e continuato nel tempo 

· Minore numero di gravidanza indesiderate dopo il parto

· Minor rischio di vivere disagi emotivi dopo la nascita

Riassumendo, i CAN danno alla donna e alla coppia l’unica cosa di cui hanno veramente bisogno: la consapevolezza di avere all’interno l’arte di “dare alla luce” e la competenza per farlo.

Grazie a chi ci aiuterà a portare avanti il nostro progetto.