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lunedì 10 febbraio 2014

Parto vaginale dopo cesareo: una realtà possibile

Spesso ancora oggi, le donne che sono costrette a un taglio cesareo quasi invariabilmente si sentono dire dagli operatori: “Beh Signora ci vediamo per il prossimo taglio cesareo”. Ma questo taglio cesareo successivo al precedente è davvero così necessario? Spesso la possibilità di partorire spontaneamente dopo il taglio cesareo non viene nemmeno presa in considerazione dalle mamme anche se il parto vaginale dopo taglio cesareo presenta vantaggi in termini di degenza ospedaliera, numero di trasfusioni, complicazioni emorragiche ed infettive, anomalie di placentazione, isterectomie (rimozione chirurgica dell’utero), mentre presenta una percentuale leggermente più elevata di rottura d’utero. E’ stato dimostrato che ¾ delle donne che affrontano il travaglio di parto di prova partoriscono per via vaginale senza alcuna complicanza. Inoltre il parto spontaneo può dare alla mamma nuova grande fiducia in se stessa e aiutarla nell’accoglimento del nuovo bimbo che sta per venire alla luce. Dunque risulta fondamentale che le future mamme siano bene informate sui rischi di un nuovo taglio cesareo e su quelli di un parto spontaneo. Sul VBAC (Vaginal Birth after Cesarian Section – Parto vaginale dopo taglio cesareo) il Ministero della Salute e le linee guida nazionali sono molto chiari: 



L’ammissione al travaglio, in assenza di controindicazioni specifiche, deve essere offerta a tutte le donne che hanno già partorito mediante taglio cesareo. 



Il rischio di rottura d’utero diminuisce più passa tempo tra il primo taglio cesareo e il secondo parto: 4,8% sotto i 12 mesi, 2,7% tra i 13 e i 24 mesi, 0,9% tra i 25 e i 36 mesi e 0,2% dopo i 36 mesi. Ricordiamo che la probabilità di rottura d’utero spontanea nel travaglio di una donna che non ha mai partorito prima è dello 0,6%. Inoltre le donne che fanno un VBAC hanno una più bassa mortalità rispetto alle donne che rifanno un taglio cesareo. 



Le controindicazioni vere per l’esclusione dal travaglio di parto di prova sono: 

· Tre o più pregressi tagli cesarei (quindi anche le donne con due pregressi tagli cesarei possono essere ammesse al travaglio di parto di prova) 

· Pregresso taglio cesareo classico (con l’incisione longitudinale dall’ombelico al pube) 

· Pregressa rottura d’utero 

· Complicazioni ostetriche della gravidanza attuale come: preeclampsia, presentazioni anomale, emorragie prima del parto. 

· Altre pregresse cicatrici sull’utero 



Come sempre la chiave di tutto è l’informazione e la scelta consapevole della futura mamma!

Grazie a chi ci aiuterà a portare avanti il nostro progetto.