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martedì 15 aprile 2014

Piccoli disturbi in gravidanza: come gestirli naturalmente

La gravidanza è un momento splendido nella vita di una donna. Spesso però questo periodo meraviglioso e di grande cambiamento è contornato da piccoli disturbi che possono rendere la gravidanza un vero e proprio calvario in alcuni momenti. Un aiuto ci viene dalla natura e dall’alimentazione, veri e propri rimedi che possono spesso risolvere i piccoli disturbi.

Nausea

E’ un disturbo tipico della gravidanza. La nausea, nei primi 3 mesi, spesso accompagnata dal vomito, è data dall’aumento nel circolo sanguigno del lattogeno placentare prodotto dall’embrione e del progesterone. E’ segno quindi di un buon attacco e di una gravidanza in fase di evoluzione. I rimedi in questo caso vengono rappresentati da piccoli accorgimenti come:

  • Fare piccoli pasti e frequenti
  • Sgranocchiare cibi secchi come cracker, fette biscottate anche al mattino prima di alzarsi dal letto
  • Fare l’ultimo spuntino prima di andare a letto così da evitare l’ipoglicemia mattutina

I rimedi naturali (così come il Ministero della Salute) ci suggeriscono l’uso dello zenzero in tutte le sue forme: in sciroppo, pastiglie, radice fresca o infuso.

Tra i fiori di Bach troviamo lo Scleranthus che oltre a combattere la nausea aiuta per l’alternanza dell’umore. Alcune donne trovano utile l’acupressione del punto P6 della medicina cinese che può essere effettuato comprando il “Sea Band” (si trova nelle maggior parte delle farmacie). Inoltre in commercio si trovano dei ghiaccioli (del tutto naturali) per combattere le nausee gravidiche: i Lillipops.

Pirosi gastrica

Il cosiddetto bruciore di stomaco. Anche questo è abbastanza fisiologico in gravidanza dovuto ai cambiamenti ormonali e all’aumentare del volume dell’utero che tende a spingere lo stomaco soprattutto nell’ultimo trimestre. Come prima cosa è utile correggere l’alimentazione e la postura: diminuire il consumo di grassi e di cibi irritanti (piccanti, caffè, bevande gasate) e non stare troppo distesa (soprattutto dopo i pasti). Vengono consigliati per il bruciore acuto un pizzico di argilla verde ventilata in poca acqua o una piccola radice di liquirizia o in polvere in poca acqua (ATTENZIONE: la liquirizia alza la pressione arteriosa quindi NO se soffrite di pressione alta e comunque in quantità limitate) oppure per la pirosi cronica lo zenzero (in tutte le sue forme) o delle tisane di Malva e Melissa (4 cucchiaini in 25 cl di acqua a 50° da filtrare dopo un’ora. Bere 4 tazzine del composto durante la giornata). Tra i fiori di Bach è consigliato l’Holly che difende dai sentimenti negativi spesso causa dell’acidità di stomaco.

Stipsi

La mobilità intestinale spesso viene coinvolta dai cambiamenti ormonali della gravidanza. Come prima cosa è utile il movimento e la correzione della dieta con l’assunzione di maggiori quantità di fibre (frutta e verdura) e di acqua e tisane. E’ utile anche l’uso di probiotici. E’ efficace una composizione data dallo scioglimento di due cucchiai di semi di Psillio in una tazza di decotto di Malva da bere al mattino a digiuno. E’ particolarmente valido l’uso dell’Agar-agar in estratto secco (1 cucchiaino a digiuno). Può anche essere valido l’uso dell’argilla (1/2 cucchiaino in un bicchiere d’acqua). Tra i fiori di Bach troviamo il Rock Water: ideale per che non riesce a sciogliersi sia sul piano mentale che fisico. Un rimedio proveniente dall'Himalaya è il fiore Strenght che non ha alcun effetto collaterale (2 gocce 5 volte al giorno lontano dai pasti). 

Emorroidi

Il primo rimedio consiste nella moderazione dei cibi irritanti (caffè, cibi piccanti, bevande gasate etc) e nel movimento. E’ utile fare un impacco con estratto di Ippocastano o di Zanthoxylum Alatum. Tra i fiori di Bach è consigliato il Rescue cream, pomata d’emergenza, composta da Cherry plum, Clematis, Impatiens, Star of Bethlem, Rock rose e Crab Apple.

Anemia

Esistono molti alimenti in grado di correggere l’anemia in gravidanza: il fegato, le verdure a foglia verde (lattuga, radicchio), il germe di grano, le mandorle, i semi di girasole, le uova, le ciliegie, le fragole e soprattutto l’uso della vitamina C che aumenta l’indice di assorbimento del ferro. E’ utile l’infuso di Ortica bianca (30 g in infusione in 1 litro di acqua bollente per 20 minuti e poi filtrare. Bere 1 tazza lontano dai pasti). Tra i fiori di Bach è utile l’Olive per la stanchezza derivante dall'anemia.

Edemi 

Gambe, piedi e mani gonfi sono assolutamente comuni e dovuti alla ritenzione idrica. La prima cosa da fare è bere molto e stendersi quando si ci sente stanche. Inoltre la notte è utile dormire con un cuscino sotto le gambe per aiutare il ritorno venoso. E’ ottimo il mirtillo (in varie forme). Sono utili anche gli impacchi di argilla (da tenere circa 1 ora).

Ansia

L’ansia è un disturbo molto comune. E’ dovuta pressoché alla paura che la gravidanza non proceda bene o al cambiamento interno ed esterno. Oltre alla classica camomilla (da usare con moderazione) è possibile fare una tisana di Tiglio (20 g di fiori in infusione per 10 minuti in un litro di acqua bollente, poi filtrare. Bere una tazza al bisogno.) o di Melissa (versare sopra le foglie (5g) una tazza di acqua bollente. Lasciare in infusione per 10 minuti. Filtrare e bere una tazza prima di dormire). Tra i fiori di Bach abbiamo: Agrimony (ansia mascherata da allegria), Larch (ansia da eccitazione), Elm (ansia correlata a mal di testa, gastriti e insonnia), Mimulus (ansia per una paura specifica), Vervain (per il rilassamento), Rock rose (per il panico acuto e l’angoscia), Red chestnut (preoccupazione per gli altri), Cerato (ansia per paura di sbagliare), Aspen (ansia da cause indeterminate). 

Insonnia

Per l’insonnia si consiglia un bel bagno rilassante prima di andare al letto con l’olio di Lavanda. Inoltre è possibile utilizzare lo sciroppo di Tiglio (3 cucchiai la sera) o l’infuso di Tiglio e Camomilla. Tra i fiori di Bach sono utili: White Chestnut (troppi pensieri), Honeysuckle (insonnia da trauma), Elm (troppe responsabilità), Aspen (paura del buio), Red Chestnut (preoccupazione per gli altri), Rock rose (paura di addormentarsi).



Comunque ricordate: anche le erbe sono farmaci e possono interferire in vari processi; dunque per qualunque dubbio consultate la vostra ostetrica e il vostro medico.

lunedì 31 marzo 2014

Crescere un bambino naturalmente

Crescere un bambino, quando si inizia l’alimentazione complementare (svezzamento),  in modo naturale non vuol dire solo alimentarlo bene ma anche e soprattutto nutrirlo d’amore e serenità. Il cibo non è tutto. Vi proponiamo alcuni consigli per aiutare a crescere il vostro bambino in modo salutare.

Bagno: Si consiglia di effettuare un bagno al giorno (al mattino o la sera a seconda della preferenza del neonato) in acqua a 37°C limitando l’uso di sapone e shampoo per non interrompere bruscamente le piacevoli sensazioni provate dal bambino nell’acqua calda che gli ricordano il grembo materno. Occorre che l’ambiente, l’asciugamano e il primo indumento a contatto con la pelle del bambino siano ben caldi d’inverno e a temperatura ambiente d’estate. Per i detergenti, si consiglia di dare la preferenza a prodotti ottenuti esclusivamente con ingredienti naturali che non contengono tensioattivi di origine petrolchimica.

Calzature: Finché il bambino non cammina conviene lasciarlo scalzo d’estate e con i calzettoni in autunno/inverno. Quando comincerà a muovere i primi passi, bisogna pensare alle calzature: sono preferibili le calzature basse con suola flessibile e senza plantare per evitare di ostacolare lo sviluppo fisiologico della muscolatura del piede e della gamba.

Denti: Per alleviare il dolore della dentizione e rafforzare le gengive, conviene dare ogni giorno al bambino un pezzetto di pane raffermo e ben duro. Alla comparsa dei primi denti si dovrà cominciare ad abituare il bambino alla pulizia dei denti: la sera prima di coricarsi sarà sufficiente strofinarli con l’aiuto di un panno umido, al mattino basterà uno sciacquo. Verso i due anni, ci si servirà di uno spazzolino da denti a setole dure e un dentifricio naturale. Anche i denti da latte vanno controllati! Quindi si consiglia di consultare un dentista ogni 6 mesi.

Sole: I raggi diretti del sole sono consigliabili solo fino alle 9 - 10 del mattino esponendo il corpo nudo del bambino per pochi minuti facendo attenzione a coprire bene la testa per poi aumentare gradualmente il tempo di esposizione. Bisogna evitare l’abbronzatura rapida!


Vestiti: La cute del bambino va molto protetta e le fibre naturali sono indispensabili. Fino a 3 mesi si useranno camicine di cotone leggero senza maniche (le cuciture possono irritare), magliettina in cotone o lana a seconda della stagione. Si possono usare le tutine avendo l’accortezza di lasciare le estremità libere per favorire l’armonico sviluppo degli arti inferiori. Si consiglia di utilizzare tessuti in canapa, lino, cotone che non contengano coloranti sintetici che possono causare allergie o disturbi di varia natura.

giovedì 6 marzo 2014

Orientarsi sulla scena della nascita

Cosa è un piano parto? Cosa è possibile chiedere in ospedale? Bisogna partorire secondo alcuni criteri o ci sono margini di scelta? Per rispondere a queste domande le ostetriche e le psicoterapeute di Zucchero e Miele hanno organizzato un incontro per informare le coppie in attesa (dalla 28esima settimana di gravidanza) sulle procedure ospedaliere di routine e quindi sui propri diritti, al fine di potersi autorizzare a scegliere cosa è meglio per se. Entrate nell'evento per saperne di più!


martedì 4 marzo 2014

Corsi di Accompagnamento alla nascita: cosa sono e perché farli

La gravidanza è un momento di grandi cambiamenti nell’universo femminile. In parte, è il coronamento di tanti sogni e in parte è anche l’apertura verso un mondo nuovo di cui spesso si ha molta paura. 

Cosa sono i corsi di accompagnamento alla nascita (CAN)?

Vengono oggi definiti così i vecchi corsi di preparazione al parto. Il cambiamento della denominazione proviene dal fatto che le donne non devono essere preparate all’evento parto che fa già parte della loro natura, ma devono essere accompagnate nel ricercare al loro interno gli strumenti e le risorse per trovare dentro loro stesse la forza primordiale della nascita. Sono formate genericamente da almeno 8 incontri a cui partecipano tutte le donne e i loro compagni a partire dal III trimestre di gestazione. La figura chiave che gestisce i CAN è l’ostetrica a cui si possono aggiungere altre figure di varia competenza.

Che obiettivo hanno i CAN?

I CAN si prefiggono di sostenere le donne e i loro compagni nell’evento nascita. Danno le competenze per poter affrontare paure e angosce riguardanti gravidanza e parto e per superare anche precedenti esperienze negative. Inoltre danno gli strumenti pratici per accettare e gestire il dolore del travaglio e del parto visto troppo spesso con una connotazione negativa. Affrontano argomenti anche del dopo parto, sostenendo la coppia e la genitorialità.

I CAN sono indispensabili?

I CAN sono uno strumento di prevenzione primaria. Secondo il POMI (Progetto Obiettivo Materno Infantile): “…secondo il percorso nascita in merito ad informazione ed educazione gli incontri/corsi di accompagnamento alla nascita un sono stati definiti come un’ azione necessaria per l’umanizzazione dell’evento nascita..”. I corsi devono essere offerti a tutta la popolazione precocemente, con una strategia attivante e con informazioni corrette basate sulle evidenze scientifiche.

Chi frequenta i CAN?

Un'indagine ISTAT (campionaria multiscopo, che ha compreso oltre 60 mila famiglie) nel 2006 ha evidenziato marcate differenze territoriali nell'accesso ai corsi di accompagnamento alla nascita (CAN) [1]. Nel Nord Italia e nel Centro le donne che frequentano corsi di accompagnamento alla nascita (CAN) sono circa 40%, mentre nell'Italia Meridionale e nelle Isole sono rispettivamente 12.7% e 14.9%. I corsi sono prevalentemente frequentati da donne laureate (65.5%), in misura minore da chi ha la licenza media (34.2%) e ancora meno da chi non ha alcun titolo di studio o la sola licenza elementare (20.2%) (www.saperidoc.it)

Quali risultati?

E’ stato ampiamente dimostrato che i corsi di accompagnamento alla nascita aiutano le donne sotto moltissimi punti di vista: aiutano ad accettare il cambiamento in loro stesse, la nuova condizione di madre e le aiutano ad affrontare meglio il percorso col quale daranno alla luce il proprio bambino. Inoltre è scientificamente dimostrato che le donne che frequentano i CAN hanno:

· Minor rischio di ricorrere ad un taglio cesareo

· Minor rischio di ripetere un possibili cesareo aumentando la possibilità à di un parto

· Minore richiesta di analgesici preferendo utilizzare altre strategie (movimento, massaggio, sostegno emotivo, voce, rilassamento, acqua…)

· Più consapevolezza sulla scelta del luogo del parto

· Allattamento precoce

· Allattamento esclusivo e continuato nel tempo 

· Minore numero di gravidanza indesiderate dopo il parto

· Minor rischio di vivere disagi emotivi dopo la nascita

Riassumendo, i CAN danno alla donna e alla coppia l’unica cosa di cui hanno veramente bisogno: la consapevolezza di avere all’interno l’arte di “dare alla luce” e la competenza per farlo.

lunedì 10 febbraio 2014

Parto vaginale dopo cesareo: una realtà possibile

Spesso ancora oggi, le donne che sono costrette a un taglio cesareo quasi invariabilmente si sentono dire dagli operatori: “Beh Signora ci vediamo per il prossimo taglio cesareo”. Ma questo taglio cesareo successivo al precedente è davvero così necessario? Spesso la possibilità di partorire spontaneamente dopo il taglio cesareo non viene nemmeno presa in considerazione dalle mamme anche se il parto vaginale dopo taglio cesareo presenta vantaggi in termini di degenza ospedaliera, numero di trasfusioni, complicazioni emorragiche ed infettive, anomalie di placentazione, isterectomie (rimozione chirurgica dell’utero), mentre presenta una percentuale leggermente più elevata di rottura d’utero. E’ stato dimostrato che ¾ delle donne che affrontano il travaglio di parto di prova partoriscono per via vaginale senza alcuna complicanza. Inoltre il parto spontaneo può dare alla mamma nuova grande fiducia in se stessa e aiutarla nell’accoglimento del nuovo bimbo che sta per venire alla luce. Dunque risulta fondamentale che le future mamme siano bene informate sui rischi di un nuovo taglio cesareo e su quelli di un parto spontaneo. Sul VBAC (Vaginal Birth after Cesarian Section – Parto vaginale dopo taglio cesareo) il Ministero della Salute e le linee guida nazionali sono molto chiari: 



L’ammissione al travaglio, in assenza di controindicazioni specifiche, deve essere offerta a tutte le donne che hanno già partorito mediante taglio cesareo. 



Il rischio di rottura d’utero diminuisce più passa tempo tra il primo taglio cesareo e il secondo parto: 4,8% sotto i 12 mesi, 2,7% tra i 13 e i 24 mesi, 0,9% tra i 25 e i 36 mesi e 0,2% dopo i 36 mesi. Ricordiamo che la probabilità di rottura d’utero spontanea nel travaglio di una donna che non ha mai partorito prima è dello 0,6%. Inoltre le donne che fanno un VBAC hanno una più bassa mortalità rispetto alle donne che rifanno un taglio cesareo. 



Le controindicazioni vere per l’esclusione dal travaglio di parto di prova sono: 

· Tre o più pregressi tagli cesarei (quindi anche le donne con due pregressi tagli cesarei possono essere ammesse al travaglio di parto di prova) 

· Pregresso taglio cesareo classico (con l’incisione longitudinale dall’ombelico al pube) 

· Pregressa rottura d’utero 

· Complicazioni ostetriche della gravidanza attuale come: preeclampsia, presentazioni anomale, emorragie prima del parto. 

· Altre pregresse cicatrici sull’utero 



Come sempre la chiave di tutto è l’informazione e la scelta consapevole della futura mamma!

Grazie a chi ci aiuterà a portare avanti il nostro progetto.