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sabato 26 maggio 2012

SEGNI DI GRAVIDANZA


Durante la gravidanza compaiono segni capaci di orientare sull'esistenza o meno di gravidanza: l'assenza di mestruazioni, le modificazioni delle mammelle, nausea e vomito... segni comunemente divisi in:

  • segni di presunzione
  • segni di probabilità
  • segni di certezza

Chiaramente i sintomi variano da donna a donna, ma QUALI SONO NELLO SPECIFICO?


SEGNI DI PRESUNZIONE


I segni di presunzione sono segni che si riscontrano al di fuori dei confini dell’apparato genitale. I più importanti sono:


1. PRESENZA DI FENOMENI SIMPATICI, così chiamati perché si pensava che fossero dovuti esclusivamente ad alterazioni neurovegetative. Essi in realtà sono conseguenza di un incompleto adattamento dell’organismo materno alla gravidanza.

Quali sono quelli più frequenti?
la NAUSEA, il VOMITO (specialmente al mattino), la SALIVAZIONE ABBONDANTE (SCIALORREA), la PIROSI e le GASTRALGIE, la STIPSI e i MUTAMENTI DELL’APPETITO e del GUSTO. Essi possono comparire precocemente già alla 5a – 6a settimana e scompaiono verso la 16a. Stipsi, gastralgie, pirosi e alterazioni del gusto possono persistere talora fino alla fine della gravidanza. Questi fenomeni sono particolarmente accentuati nei casi gemellari.

Quale cura? la prescrizione di rimedi omeopatici consente di ottenere successi sorprendenti.


2. AUMENTO DEL VOLUME DELL’ADDOME talvolta precede l’aumento di volume dell’utero o è sproporzionato ad esso. L’aumento di volume in certi casi può essere dovuto al meteorismo.


3. COMPARSA DI ZONE DI IPERCROMIA CUTANEA E DI SMAGLIATURE La pigmentazione si manifesta sul viso e, se evidente, è detta “maschera facciale gravidica” o “cloasma gravidico” e compare dopo la 16a settimana. Una pigmentazione della linea alba (linea nigra) compare verso la medesima epoca. Le smagliature cutanee compaiono nella seconda metà della gravidanza; hanno l'aspetto di strie di colorito roseo o violetto, localizzate soprattutto all'addome, ma anche alle radice delle cosce, ai glutei e alle mammelle. Nelle pluripare le smagliature assumono un aspetto lucido e ad esse si aggiungono le smagliature della gravidanza attuale. In alcuni casi tutto l'addome è ricoperto da una trama di smagliature con effetto antiestetico pronunciato. Invece in molti casi il fenomeno è assente quasi del tutto, in altri ancora, ha un'intensità intermedia.

Quale cura? Non esiste al presente alcun mezzo sicuro per prevenire il fenomeno o attenuarne l'intensità o l'estensione. Sembra di qualche utilità l'applicazione giornaliera di creme a base di lanolina.


SEGNI DI PROBABILITA’

I segni di probabilità sono i segni che si manifestano a livello dell’apparato genitale e sono:


1 . AMENORREA, segno di probabilità più importante specie se si tratta di una donna regolarmente mestruata. L’amenorrea è dovuta anche all’iperprolattinemia. Invece nel 6-7% di tutte le gravidanze possono comparire perdite ematiche tali da simulare una mestruazione regolare. Qualche volta si tratta di una perdita ematica in coincidenza con l'annidamento dell'embrione.


2 . AUMENTO DI VOLUME DELLE MAMMELLE, evidente già prima della 10a settimana. La donna può avvertire un senso di tensione alle mammelle, che può trasformarsi in una sensazione dolorosa. Può iniziare la GALATTORREA causato dall’aumento della prolattina. Ciò può portare alla secrezione di piccole quantità di colostro. Inoltre nello stesso periodo compaiono le modificazioni dell'areola.


3 . MODIFICAZIONI VULVARI E VAGINALI: La gravida avverte un aumento della leucorrea, talvolta assai fastidiosa, fin dalle prime settimane di gravidanza.


4 . MODIFICAZIONI DI FORMA, VOLUME E CONSISTENZA DELL’UTERO, avvertito dalla donna solo quando esso supera i confini della pelvi. Esso talvolta può causare sintomi da compressione sui visceri addominali, di solito senza gravi incovenienti. In alcuni casi nella seconda metà della gravidanza la compressione esercitata dall'utero gravido sulla vena cava ascendente può causare disturbi circolatori quando la donna assume la posizione supina.


SEGNI DI CERTEZZA


I segni di certezza sono direttamente correlati alla presenza dell’embrione o del feto.

1. VISUALIZZAZIONE ECOGRAFICA DELLA CAMERA GESTAZIONALE o di parti dell’embrione o del feto. Si effettua a partire dalla 5a-7a settimana di amenorrea posizionando la sonda nella regione fundica.


2. RILEVAZIONE STRUMENTALE O ACUSTICA DELL’ATTIVITA’ CARDIACA FETALE dopo la 6a settimana.


3. PERCEZIONE ATTIVA DEI MOVIMENTI FETALI a 18 settimane nella pluripara e a 19-20 settimane nella primipara.


4. EVIDENZIAZIONE RADIOGRAFICA DI OSSA FETALI.


Chiaramente i sintomi correlati all'esistenza di una gravidanza devono essere completati da indagini strumentali (esami ecografici, rilevazione strumentale dell'attività cardiaca embrio-fetale) ed indagini laboratoristiche (prove di gravidanza, ecc...)


BUONA GRAVIDANZA MAMME!!



lunedì 21 maggio 2012

Gravidanza: tra falsi miti e realtà sconosciute


Mamme, mi rivolgo a voi. Quante volte durante la gravidanza chiacchierando con una vostra parente o con un’amica vi siete sentite ripetere: “La tintura per i capelli è veleno!” o “Un viaggio in aereo in gravidanza? Sei pazza?” oppure “Devi stare lontana dai gatti!” o ancora “Dalla pancia sembra una femmina.”?
Per non parlare dell’alimentazione: il tonno contiene mercurio, il salame fa venire la Toxoplasmosi, il sushi è veleno, la salvia fa male al feto, il prezzemolo fa abortire.
Il periodo della gravidanza rappresenta da sempre una fase speciale nella vita della donna e, come tale, nel corso dei secoli ha portato con sé “miti” e fantasie che si sono tramandati di generazione in generazione. Il più delle volte sono concetti che non hanno alcun fondamento scientifico reale, ma che, nonostante tutto, contribuiscono a condizionare la psiche delle povere donne, che trasformano la loro gravidanza in uno slalom tra divieti, limitazioni e regole alquanto strane.
Analizziamo, quindi, alcuni di questi falsi miti con l’intento di svelare la realtà che si nasconde dietro queste fantasie.
  • La tintura dei capelli è vietata in gravidanza?

La tintura dei capelli dovrebbe essere evitata solo nei primi 3 mesi, periodo in cui gli organi e gli apparati del bambino sono in formazione. Se la donna in gravidanza desidera comunque farvi ricorso, andrebbero evitate le tinte a base di ossidanti (contenenti ad esempio acqua ossigenata) e ammoniaca. Sono particolarmente indicate le tinte a base di acqua oppure i riflessanti naturali all’hennè.
 
  • Una donna in gravidanza può viaggiare in aereo?

Assolutamente sì. Il viaggio in aereo non è consigliabile solamente alle donne che abbiano partorito nei 7 giorni precedenti o che prevedano di poter partorire nei 7 giorni successivi al volo. Tuttavia molte compagnie aeree, per scongiurare un eventuale parto a bordo, pongono molte limitazioni alle donne in gravidanza. Il limite delle settimane di gestazione stabilito non è lo stesso per tutte le compagnie aeree, quindi prima di acquistare il biglietto è consigliabile controllare le condizioni della compagnia scelta.
Naturalmente è auspicabile che la donna in gravidanza eviti di scegliere mete turistiche in cui esiste l’obbligo delle vaccinazioni, dove le norme di igiene non sono sempre rispettate o dove le prestazioni mediche sono carenti.
Le donne in gravidanza che desiderino viaggiare dopo la 29esima settimana di gestazione hanno l’obbligo di portare con sé un certificato rilasciato e firmato dall’ostetrica di fiducia o dal ginecologo in cui è confermata l’esistenza di una gravidanza singola o multipla, l’assenza di complicazioni, la data presunta del parto, le buone condizioni di salute della donna ed il nullaosta al compimento del viaggio.
Se la donna si ritrova nelle ultime 4 settimane di gestazione o con una gravidanza gemellare o se ha presentato complicazioni durante la gravidanza, ha l’obbligo di essere in possesso di un nullaosta al volo, denominato Medical Information Form (MEDIF), che consegnerà al check-in. Il MEDIF non deve essere compilato prima di 7 giorni dal volo ed il modello prestampato può essere richiesto anche alla compagnia aerea o all'agenzia di viaggi.
Per evitare il rischio di trombosi venosa nei viaggi molto lunghi basta:
- scegliere una poltrona che dia sul corridoio, in modo tale da rendere più facile alzarsi e camminare,
- bere acqua frequentemente,
- indossare scarpe comode che non costringano il collo del piede,
- evitare di accavallare le gambe,
- indossare un paio di calze elastiche,
- eseguire degli esercizi che favoriscano la circolazione del sangue negli arti inferiori (roteazione della caviglia, sollevamento e flessione delle gambe) e superiori (sollevamento degli avambracci, roteazione delle spalle tenendo fermi il collo e le braccia).
  • E’ vero che in gravidanza la donna deve stare lontano dai gatti per il pericolo di contrarre la Toxoplasmosi?

Nel corso degli anni il gatto è stato erroneamente imputato come principale responsabile della trasmissione della toxoplasmosi. Per questo motivo, durante la gravidanza, si è soliti invitare caldamente la gestante ad allontanarsi dal suo fedele amico, spesso senza dare alcuna delucidazione in merito. Vediamo di chiarire alcuni dubbi al riguardo.
La toxoplasmosi è una zoonosi causata dal Toxoplasma gondii, un parassita che può infettare moltissimi animali (dai mammiferi agli uccelli, dai rettili ai molluschi) e può trasmettersi da un animale all’altro attraverso l’alimentazione con carne infetta. Il Toxoplasma gondii non si trova solo nella carne, ma anche nelle feci di gatto e nel terreno in cui abbia defecato un gatto o un altro animale infetto.
Se contratta in gravidanza, la toxoplasmosi può attraversare la barriera placentare e provocare, in determinate circostanze, malformazioni o addirittura l'aborto o la morte in utero. Allo stato attuale non esiste un vaccino contro la toxoplasmosi: non è quindi possibile garantirne la prevenzione assoluta. Ci sono però una serie di comportamenti e di pratiche che possono ridurre notevolmente il rischio di contrarre questa malattia.
Recenti studi, pubblicati sul British Medical Journal e che hanno coinvolto diversi centri in Europa (tra i quali anche due centri in Italia, uno a Napoli ed uno a Milano), dimostrano che ben il 63% delle infezioni è causato dal consumo da parte della gestante di carne cruda e semicruda di maiale e di agnello (prosciutto crudo, capocollo, salsicce, salumi in generale, carne salata ed essiccata, carpaccio, ecc.). Un’altra importante fonte di trasmissione del parassita è rappresentata dal terreno contaminato dalle feci di animali infetti. Capiamo bene che a trasmetterci la Toxoplasmosi non può essere di certo il nostro gatto di casa!
Visto che nella maggior parte dei casi il gatto di casa viene alimentato con scatolame, il rischio che risulti essere portatore del parassita è alquanto improbabile. Se è invece un gatto che vive in semilibertà e trascorre parte del suo tempo fuori dalle mura domestiche gironzolando in strada o nei giardini, basterà un semplice esame del sangue per svelarne la presenza. Se poi il gatto dovesse risultare positivo alla toxoplasmosi, con una semplice terapia e con un po’ di attenzione il rischio di contagio verrà azzerato. In questi casi, è necessario rimuovere la lettiera quotidianamente (le cisti del parassita schiudono e si rendono infettanti dopo tre giorni) indossando dei guanti, ma anche limitare le effusioni. Detto questo, cosa fare per prevenire in modo efficace la toxoplasmosi?
E’ fondamentale lavare sempre e accuratamente sia la frutta che le verdure, oltre che le mani dopo aver svolto attività di giardinaggio.
Questi importanti accorgimenti ci permetteranno di convivere serenamente anche con il nostro gatto durante la gravidanza.
 
  • Dalla forma della pancia è possibile capire il sesso del nascituro?

Assolutamente no. Un tempo si era soliti dire “pancia alta fa maschio, pancia bassa fa femmina” oppure “pancia a punta non va in guerra”. In realtà frasi del genere altro non sono che retaggi della tradizione popolare. La forma della pancia dipende non dal sesso del nascituro ma dalla conformazione del bacino della madre e dallo sviluppo e posizione del feto e della placenta in utero.   
 
  • E’ vero che i bruciori di stomaco sono dovuti alla crescita dei capelli del feto?

Non è assolutamente vero. Il bruciore di stomaco in gravidanza è spesso dovuto al “reflusso” di succhi gastrici dallo stomaco in esofago. Il reflusso gastro-esofageo in gravidanza è molto frequente e si verifica sia per motivi meccanici (l’utero che cresce) sia per cause funzionali quali l’azione degli ormoni (in particolare del progesterone) sul tono dello sfintere (cardias) che mette in contatto esofago e stomaco.
  • Durante la gravidanza si possono avere rapporti sessuali?

Se la gravidanza è fisiologica non esiste alcuna controindicazione all’attività sessuale. Il feto nell’utero è ben ammortizzato e protetto all’interno del sacco amniotico ed è accuratamente isolato da un tappo mucoso. In nessun caso l’organo maschile può entrare in contatto diretto con il feto durante il rapporto sessuale. Inoltre, alcuni ricercatori sostengono che avere un’attività sessuale attiva, soprattutto nell’ultima fase della gravidanza, può avere un effetto persino positivo sul collo dell’utero in quanto lo sperma è ricco di prostaglandine, che preparano il collo dell’utero e favoriscono la sua successiva dilatazione.
In presenza di una minaccia d’aborto, se persiste il rischio di un parto pretermine o se sono presenti perdite vaginali anomale è bene sospendere i rapporti sessuali fin quando il ginecologo, accertata la causa dell’eventuale sanguinamento attraverso la visita, escluda il rischio di aborto o parto pretermine.
 
Passiamo adesso in rassegna le dicerie riguardanti l’alimentazione:
  • E’ vero che in gravidanza bisogna mangiare per due?

Certo che no. La tendenza a mangiare troppo è negativa e purtroppo è ancora molto diffusa nella nostra società. Quindi attenzione a non mangiare troppo! Se la donna si nutre adeguatamente in gravidanza, potrà evitare la maggior parte delle patologie neonatali correlate all’alimentazione. In una dieta equilibrata i carboidrati (1 grammo = 3,75 kcal), che apportano energia al nostro corpo, devono rappresentare ben il 50-60% del fabbisogno calorico totale, che si attesta intorno alle 300 kcal/die in più rispetto al fabbisogno prima della gravidanza. I grassi (1 grammo = 9 kcal) dovrebbero invece rappresentare il 25-30 %. E’ importante preferire i grassi vegetali rispetto ad alimenti ricchi di grassi animali (come salumi, panna, burro, strutto e formaggi) ed è buona regola incrementare l’utilizzo del pesce, ricco di acidi grassi W 3. Per quanto riguarda le proteine (1 grammo = 4 kcal), si consiglia una supplementazione di 10 g di proteine al giorno in quanto si dimostrano indispensabili per la costruzione dei tessuti fetali.
In poche parole, la donna in gravidanza non deve mangiare per due, ma mangiare due volte meglio!
  • Se non assecondo le mie voglie, verranno delle macchie al feto?

Secondo la tradizione popolare quando la mamma desidera un particolare alimento e tocca una parte del corpo prima che la voglia sia soddisfatta, il bambino nascerà con una macchia, rappresentativa del desiderio insoddisfatto. Esiste una vera e propria tassonomia delle voglie e il bello è che in essa vi rientrano cibi che prima non esistevano o che sono circoscritti a precise aree geografiche. Ad esempio in Umbria esiste la voglia di porchetta; poi abbiamo la voglia di caffellatte, oltre alle già note voglia di fragola, di caffè, ecc.
In verità le macchie cutanee rossastre altro non sono che degli angiomi formati dall'accumulo di vasi sanguigni sotto la pelle, mentre gli angiomi color caffè sono causati da una maggior concentrazione di melanina. Deduciamo che la comparsa di macchie cutanee nel bambino non è in alcun modo legata alla soddisfazione alimentare della madre.
Esiste tuttavia una spiegazione scientifica anche alle irrefrenabili voglie delle gestanti: gli estrogeni prodotti dalla placenta durante la gravidanza rendono le future mamme tese e ansiose, favorendo così l'insorgere delle cosiddette "spinte compulsive". Accade quindi che la donna incinta si butti su cibi che di solito evita, lasciandosi guidare improvvisamente da pulsioni che fino a quel momento erano rimaste silenti.
  • Posso bere caffè in gravidanza? E l’alcol?

Il rapporto tra caffè e gravidanza è alquanto conflittuale. Secondo alcune autorità internazionali, la dose massima di caffeina ammissibile durante la gravidanza è di 200 mg (un paio di tazzine di caffè) al giorno. Purtroppo la letteratura scientifica è ricchissima di studi sul rapporto tra caffè e gravidanza, dai risultati molto contrastanti: per alcuni sarebbero accettabili apporti quotidiani fino a 300-400 mg di caffeina, mentre secondo altri anche un apporto modesto potrebbe aumentare il rischio di aborto spontaneo e basso peso alla nascita. Ergo, per essere assolutamente al sicuro, è preferibile ridurre l'apporto quotidiano di caffeina limitandosi ad una sola tazzina di caffè o meglio ancora eliminandolo del tutto.
Per quanto riguarda l’alcol, sono ormai risaputi i suoi effetti negativi sulla gravidanza. I figli di madri che hanno avuto gravi problemi di alcolismo durante la gravidanza, sono soggetti alla cosiddetta Sindrome Alcolica Fetale, caratterizzata da disfunzioni del sistema nervoso, deficit di crescita ed immunitari, ma anche vere e proprie alterazioni morfogenetiche. Nonostante la maggioranza di questi danni sia correlata all'ingestione di grossi quantitativi di alcool, non esiste una dose "sicura" che possa essere assunta senza rischi. Detto questo, durante la gravidanza e specialmente nel I trimestre, è meglio astenersi completamente dal consumo di alcolici.
  • In gravidanza posso mangiare il tonno? Ed il sushi?

Eliminare il consumo di pesce, come tonno o pesce spada, è sbagliato. I contenuti in mercurio non creano problemi, salvo rarissimi casi di contaminazione massiccia. Tuttavia, privandosi del pesce, la donna rinuncia a nutrienti preziosi (proteine di buona qualità ed acidi grassi essenziali). In gravidanza è consigliato consumare pesce dalle 2 alle 3 volte a settimana, alternando i pesci più magri (nasello, sogliola, orata) ai pesci più ricchi in grassi (salmone, tonno fresco, pesce spada). E’ buona norma limitare il consumo di pesce conservato (tonno in scatola) e preferire il pesce fresco. Anche il sushi si può consumare, limitando il consumo di quello di sgombro, squalo e pesce spada.

Dobbiamo quindi ricordarci che, in linea di massima, sotto molti aspetti durante la gravidanza (e anche al di fuori, aggiungo io), sia per quanto riguarda l’alimentazione che per quanto concerne le abitudini quotidiane, impera l’antica ed intramontabile locuzione latina “In medio stat virtus”: gli eccessi e le abitudini fuori misura son sempre da evitare. Altro consiglio che voglio dare alle mamme che mi stanno leggendo: vivete la vostra gravidanza con serenità e naturalezza, tenendo a mente che questo periodo così speciale non è un periodo di malattia, ma di maggiore consapevolezza di sé. E’ ora di oltrepassare i limiti delle dicerie e di sorvolare i falsi miti che ruotano attorno alla gravidanza!

Concludo il mio articolo passando in rassegna alcuni divertenti “strafalcioni” riguardanti il concepimento e la gravidanza. Tranquille, non credeteci! Anche se purtroppo sono frasi realmente sentite, è solo pura fantasia priva di alcun fondamento scientifico. ;-)  
  • Se la donna non arriva all’orgasmo, non può avvenire il concepimento.
  • Durante il periodo mestruale non posso rimanere incinta.
  • Per favorire la fecondazione non si deve fare la doccia dopo il rapporto sessuale.
  • Quando la donna incinta è fuori di casa deve bere solo dai bicchieri di plastica.
  • In gravidanza non bisogna fare fotocopie.
  • In gravidanza è vietato fare benzina.
  • Se alla donna vengono i brufoli in gravidanza, il nascituro sarà maschio.
  • Non bisogna mettere il chiama-angeli, ché ai bambini piace così tanto che non si girano e rimangono podalici.
  • Non bisogna mangiare i salumi crudi; è necessario congelarli per 48 ore, poi scongelarli e mangiarli.
  • In gravidanza bisogna mettere il burro di cacao sulla pancia per prevenire le smagliature.
  • In gravidanza non si possono indossare bracciali e collane altrimenti il neonato potrebbe nascere con profonde righe ai polsi o con il cordone ombelicale attorcigliato al collo.
  • Non bisogna guardare illustrazioni di persone o animali altrimenti il bimbo potrebbe avere le stesse sembianze di chi ha colpito la madre.
  • Se la donna incinta si sloga un polso, nascerà un figlio monco.
  • Bello in fascia, brutto in piazza (chi è bello da neonato, non lo sarà da grande).
  • Dopo il parto se la donna allatta non deve mangiare uva altrimenti il piccolo avrà tendenza ad ubriacarsi.
  • Se ti fa male la gamba sinistra, aspetti una bambina.
  • Se mangi latte avrai una bambina, se mangi carne un maschietto.
  • Se mangi dolce avrai una bambina, se mangi salato un maschietto.
  • Chi ha il codino, aspetta un fratellino (se l'attaccatura dei capelli alla nuca del proprio bambino finisce "a punta", vuol dire che ce ne sarà un altro e sarà dello stesso sesso. Se invece i capelli finiscono dritti, vuol dire che non ce ne sarà un altro o che il prossimo sarà di sesso diverso). Confermo che questa credenza è molto diffusa qui in Sicilia.
  • Se si prende alla sprovvista una gestante dicendole che ha le mani sporche, questa avrà la reazione di osservarsele immediatamente. Se le guarderà tenendo il dorso delle mani rivolto verso l'alto partorirà un maschio, se invece le girerà con i palmi all'insù avrà una femmina.
  • Dulcis in fundo, questa credenza me l’ha raccontata tempo fa mia nonna: se la donna in gravidanza che vuole sapere il sesso del feto apre un bocciolo di papavero (non ancora sbocciato) ed i petali sono rosa, sarà una femmina; se sono bianchi, sarà maschio.
Nella speranza di aver saziato la vostra fame d’informazione e (perché no?) di essere riuscita a far sorgere un sorriso sul vostro volto, vi ringrazio per avermi prestato attenzione e vi dò appuntamento al prossimo post.

Un caloroso saluto.

Ostetrica Vita

La gestazione e il parto: un percorso naturale



La gravidanza e il parto sono eventi emotivamente intensi e coinvolgenti per le donne. La donna durante la gestazione trova in sé ed esprime, tanto psicologicamente che fisicamente, un grande e finora sconosciuta ricchezza di sensazioni, emozioni, pensieri nuovi, alcuni spiegabili razionalmente altri che scaturiscono da dimensioni profonde e sconosciute, che occupano la mente, modificando la percezione di sé e degli altri, della vita presente e soprattutto del proprio futuro.La maggior parte delle gravide sperimentano un sentimento di benessere, di pienezza esistenziale e di onnipotenza, soprattutto se godono di una completa approvazione sociale e familiare. Questa loro condizione oltre a non essere fonte di problemi, rafforza il loro status e l'autostima. Tuttavia a questi stati d'animo possono insinuarsene altri, a volte non esternati, ed anzi celati al coniuge o ai familiari, variazioni dell'umore determinata da fattori biologici, cambiamenti che la gravidanza introduce nel sistema di vita della donna e nella sua autopercezione.Divenire madre presuppone un adeguamento della propria identità, nel passaggio dal ruolo di figlia a quello di genitore. Questo processo, che inizia con la gravidanza e prosegue con la maternità, necessita di un riassestamento di tutte le componenti psichiche che si sono sviluppate durante le esperienze precedenti e che hanno caratterizzato la storia della donna. Tali riassestamenti la conducono ad una sorta di rinascita profonda e sostanziale del suo sé e della sua immagine interiore. La donna si trova a dover affrontare continui aggiustamenti che coinvolgono l'intera personalità, al fine di poter costruire un'immagine stabile di sé come madre, che prevede la capacità di definire uno spazio per il bambino nel corpo e nella mente per la relazione con lui. È un processo che richiede l'integrazione di una nuova immagine di sé, attraverso nuove identificazioni, in particolare confrontarsi emotivamente con la propria madre. La gravidanza, dunque, è un periodo ricco di rielaborazioni del passato e progettazioni per il futuro.

Durante il primo trimestre di gestazione la donna è impegnata nell’accettazione della gravidanza stessa. Si innescano alcuni processi di ambivalenza connessi alla diade accettazione/rifiuto. Se l'ambivalenza prevale, la donna può avvertire su un piano psicologico maggiori ansie e senso di insicurezza, una maggior vulnerabilità o nell'ambito somatico il persistere dei disturbi tipici dei primi mesi di gravidanza come nausee,vomito ecc. I motivi del rifiuto consapevole possono essere molti, ad esempio paura di perdere l'avvenenza fisica, timore della nuova responsabilità, ansia per il futuro, problemi economici o connessi all'organizzazione familiare ed al lavoro. Diventare madre può anche significare la perdita di un rapporto privilegiato di dipendenza dal partner, oppure lo sviluppo di angosce verso il feto in quanto percepito come entità estranea, dalle quali può insorgere la paura della nascita di un figlio malformato. Al contrario, se la donna accetta completamente la gravidanza, essa vivrà questo percorso naturale come trasformazione e maturazione. Essa non avrà paura dei cambiamenti, anzi li asseconderà per il raggiungimento di un nuovo equilibrio.E' stato constatato che i sentimenti di ambivalenza verso il figlio si attenuano tra il 3° ed il 7° mese di gravidanza. Già quando la madre è in condizione di avvertire i primi movimenti fetali, i sentimenti negativi tendono a diminuire. Infatti i movimenti del feto portano la donna a percepire in modo più realistico la propria condizione e ad attivare modelli comportamentali di tipo materno, che facilitano il processo di bambino come parte di sé,in una sorte di fusione.Ciò comporta una trasformazione del desiderio di essere amata che subisce una metamorfosi, cioè viene trasferito dal “proprio Io" al bambino.

Il secondo trimestre



è da un punto di vista psicologico il periodo in cui la donna inizia ad avere un'immagine mentale del bambino, questo grazie anche alla percezione dei movimenti fetali che diventano la conferma della presenza del bambino. Attraverso l'ascolto dei movimenti del proprio bambino e il dialogo che si instaura tra i due che si costruisce la relazione tra madre e feto. Al riguardo, ai movimenti viene assegnata una differente valenza affettiva: gioia, disagio, gioco o semplice attività motoria. È in questo periodo che a volte nelle donne affiora il senso di responsabilità delle eventuali ripercussioni sul feto dei propri stati d'animo e soprattutto dello stress. Si sentono delle madri portatrici di sofferenza al bambino in quanto legate oltre che dal rapporto fisico anche dalla relazione emotiva. Accanto all’elaborazione del sé psichico anche il corpo lentamente, impercettibilmente cambia forma, si trasforma: l’addome, le mammelle, il viso, la pelle esprime nuovi bisogni, quali odori, gusti, abitudini, posizioni. Talvolta tali cambiamenti possono creare nella donna problemi di non accettazione o di rifiuto del proprio corpo che cambia; talvolta sembra quasi che non sia più il “suo” corpo, che questa persona nuova che lo abita, ancora così minuscola e già così potente, se ne sia appropriata e possa farne ciò che vuole. E’ una sensazione che può fare paura oppure dare un senso di profonda consolazione, si può cercare di resistere oppure abbandonarsi, provare piacere…da parte del compagno invece vi è il rispetto ed il timore di violare la sacralità che l'evento maternità rappresenta. Il rifiuto inconscio di un corpo (quello della propria compagna) che non riconosce più come oggetto del desiderio sessuale, crea talvolta disagi all'interno della coppia. E' importante che nella coppia vi sia dialogo, comunicazione e scambio di sentimenti, soprattutto in questo delicato periodo in cui si sta verificando uno stravolgimento delle abitudini di vita e che va affrontato con razionalità e tanta serenità. E' importante saper comprendere le variazioni improvvise dell'umore della compagna e gli inspiegabili silenzi o i pianti improvvisi; anch'essa vive sentimenti contrastanti nei confronti della influire positivamente sull’equilibrio psicologico della donna. Sentendosi amata ed accettata nel suo cambiamento naturale, la donna può abbandonarsi alla sua gravidanza. La gravidanza diventa così un momento di crescita importante per entrambi e per la coppia in quanto tale. I piani emozionali sono completamente diversi tra i due. La donna può aver bisogno di concentrare tutta la sua attenzione su ciò che le sta accadendo, così da avere meno disponibilità per lui; d’altra parte le emozioni del padre, i suoi pensieri, le sue immagini mentali del bambino, pur altrettanto intense, non nascono dal corpo, non hanno, come per le donne, un riscontro immediato nelle sensazioni fisiche, nell’addome che cresce, nei movimenti, subito percepiti dalla mamma con grandissima emozione. Tuttavia per entrambi si tratta di un cambiamento radicale delle proprie abitudini di vita e l’inizio di una nuova convivenza e nuove relazioni.

Con l'inizio dell'ultimo trimestre e in particolare dell'ultimo mese di gravidanza,la donna si trova di fronte a nuove modificazioni fisiologiche: il feto aumenta di peso e di volume, le contrazioni fisiologiche si possono accentuare, il corpo si trova a doversi adattare a nuovi cambiamenti. Gli interrogativi riguardano: "come sarà il parto", "come sarà il bambino, che peso avrà". Inoltre questo periodo sarà caratterizzato dalla paura del dolore, dal danneggiamento della propria integrità fisica, le paure sul bambino riguardo al fatto che possa morire durante il parto o possa egli stesso nuocere.


Il parto è il culmine della gravidanza, è la prova evidente che la donna ha capacità procreative, ma ad esso è associato inevitabilmente il dolore. Il timore per il dolore e la capacità o meno di sopportarlo e superarlo accompagnano quest'ultimo periodo. Nella realtà il timore del dolore fisico e della propria capacità di poterlo affrontare, porta in sé anche il dolore emotivo per la separazione e il concludersi della relazione privilegiata che madre e feto hanno vissuto durante tutti i mesi della gravidanza. L'interrogativo che spesso si sente pronunciare dalle donne è "sarò capace di partorire?" che nasconde in sé un'altra domanda: "sarò capace di separarmi da questo bambino?". La simbiosi che dura nove mesi, fra madre e bambino, viene bruscamente interrotta con il parto, e lo “strappo” che ne deriva lascia spesso tracce significative, sia nella gestante che nel neonato. La separazione si riesce ad attenuarla nel momento in cui la donna attacca il proprio bambino al seno.


Oggi le donne devono riacquistare in parte la fiducia in se stesse e nella loro capacità di partorire naturalmente. Molte gestanti sono impreparate ad affrontare il dolore da parto che considerano come nemico e non riescono a vederlo come alleato.In realtà il dolore da parto aiuta il distacco della madre dal bambino immaginato per tutta la gravidanza, e la prepara all’incontro al momento della nascita. Il dolore dà forza alla donna permettendole di superare l e difficoltà e gli ostacoli che si presentano successivamente. Il dolore può in definitiva far aumentare la propria autostima.Così il parto è una prova che le faccia comprendere tutta la sua forza e il suo coraggio e ne uscirà cambiata, durante il travaglio attingerà nel profondo di se stessa e troverà delle risorse che non sospettava di avere. Da qui l’importanza del parto naturale e i suoi benefici.Non c’è nulla di più personale del modo in cui una donna vive la propria gravidanza e anche per questo è difficile dare consigli che vadano bene per tutte; è importante però che tutte vivano questo percorso naturale dalla gestazione al parto in completa serenità e tranquillità. La gravidanza non è una malattia, bensì uno stato di benessere e un evento fisiologico.È importante inoltre sottolineare che la donna in quanto protagonista affronti il parto come evento naturale: la qualità dell’esperienza del parto ha riflessi importanti sulla loro salute fisica e psichica, sugli equilibri delle coppie, sul rapporto madre-figlio e sulla scelta di affrontare altre gravidanze.

La valigia del parto: cosa portare in ospedale

A partire dalla 34-35 settimana di gestazione la mamma comincia a fare la valigia da portare in ospedale per il parto; a questo punto si pone il dubbio: cosa portare?
Le mamme tendono a portarsi di tutto e di più: ricordatevi che il ricovero si protrarrà intorno ai 3-4 giorni e che non c'è bisogno di molte cose.

Kit per la mamma: 
  • Documenti (precedenti esami, carta di identità, codice fiscale, tessera sanitaria etc);
  • Vestaglia (per camminare in giro per il reparto);
  • 3-4 Camicie da notte o pigiami secondo il comfort della mamma;
  • Ciabattine;
  • Mutandine di cotone bianco (tipo mutanda della nonna) oppure mutandine usa e getta;
  • Per il travaglio una camicia da notte vecchia da buttare o una nuova da usare solo una volta oppure una bianca da poter riutilizzare (da potere smacchiare con la candeggina);
  • Conviene comprare successivamente il reggiseno perchè in IV-V giornata con l'allattamento, il seno aumenta di taglia o altrimenti comprarne un paio di una taglia un po' più comoda: si può usare un reggiseno specifico ma anche uno normale, ma in cotone bianco e non di microfibra;
  • Assorbenti grandi per il post parto;
  • Coppia di asciugamani;
  • Genericamente per lavarsi si consiglia un detergene a ph acido;
  • Raccomandiamo sempre di non comprare e portare fascia (non si mette perchè danneggia il pavimento pelvico) e coppette assorbilatte (fanno screpolare i capezzoli);
  • Tutto l'occorrente per l'igiene personale:
  • Si raccomanda di non usare (e quindi non portare) profumi e profumatori per l'ambiente dato la presenza (almeno si spera!) del bambino in camera da letto;
  • Tutto ciò che volete per passare il tempo :)
Kit per il neonato:
  • Body di cotone a maniche lunghe o senza maniche a seconda della stagione;
  • Pagliaccetti, completini a seconda della stagione, calzini 
  • No ciuccio (interferisce con l'allattamento al seno);
  • No salviettine profumate (niente prodotti sulla pelle del neonato); il neonato si lava con acqua e sapone neutro.
  • Accappatoio o asciugamano di spugna o cotone
  • Lenzuolino e copertina (per ora di cotone)
  • Bavaglini (meglio se semplici)
  • I pannolini (informatevi se vengono forniti dall'ospedale)
  • Non sono necessarie creme protettive per il sedere del neonato: non servono a nulla, vanno applicate solo quando si presenta il rossore; il neonato va lavato e asciugato bene per evitare i rossori.
Vi consiglio inoltre di fare una telefonata all'ospedale in cui pensate di partorire per sapere se hanno bisogno di qualcosa in più. Sperando di esservi stata utile,  vi do appuntamento al prossimo post!
Tschau
Ost. Sonia

mercoledì 16 maggio 2012

TUTTO SULLA CONTRACCEZIONE


Il tema della contraccezione è sicuramente una questione delicata su cui spesso si ha una scarsa informazione. L’ignoranza o le idee non corrette sui metodi contraccettivi possono portare a vivere male la propria sessualità, perché i rapporti sessuali sono legati alla paura di una gravidanza non voluta o al timore di contrarre infezioni sessualmente trasmissibili.Con questo post descrivo sinteticamente i principali metodi contraccettivi, ma consiglio di rivolgersi anche alla propria OSTETRICA per chiarire tutti i dubbi ed essere indirizzati a una scelta consapevole dell’uso degli anticoncezionali.


COS'E' DUNQUE LA CONTRACCEZIONE?
La contraccezione è il blocco temporaneo della capacità riproduttiva tramite:

  • Mezzi comportamentali (coito interrotto) 
  • Mezzi farmacologici (pillola o minipillola) 
  • Mezzi meccanici (metodi di barriera) 
  • Mezzi chirurgici (sterilizzazione tubarica con legatura o taglio delle tube, spesso è un mezzo definitivo). 
Non esiste ad oggi un contraccettivo ideale e cioè:

  • Innocuo 
  • Facile da usare 
  • Del tutto accettabile psicologicamente 
  • Reversibile sempre alla sospensione 
  • Sicuro al 100% 
Una questione importante riguarda la libera scelta del metodo: l'ostetrica dovrebbe illustrare tutti i metodi contraccettivi e fornire elementi chiari che riguardano la percentuale di fallimenti, le possibili controindicazioni e gli eventuali effetti collaterali.

QUALI SONO I METODI NATURALI 

Questo termine si riferisce a quei metodi che mirano all'individuazione del momento dell'ovulazione, e si basano sull'astensione dai rapporti per 3-4 giorni prima e dopo tale periodo. Infatti, sia gli ovociti che gli spermatozoi sopravvivono fino a 3-4 giorni. Questi metodi non hanno effetti collaterali o controindicazioni, ma un indice di Pearl piuttosto alto che arriva al 40%.

Coito interrotto è forse il metodo più impiegato. Ha una percentuale d'insuccessi del 25 30% in quanto si possono avere piccole perdite di sperma che precedono la vera eiaculazione o perché l'estrazione del pene può essere tardiva. Non ha controindicazioni, ma può interferire con il piacere sessuale.
Ogino Knaus si basa sull'astensione dai rapporti per 3-4 giorni prima e dopo la data presunta dell'ovulazione che, mediamente, avviene intorno al 14° giorno per le donne che hanno cicli regolari di 28 giorni. È altamente probabile, ma non sicuro, che l'ovulazione preceda di 14 giorni la mestruazione. Per svariati motivi in un discreto numero di casi l'ovulazione può avvenire in tutt'altro momento, non facilmente prevedibile. Ha un indice di sicurezza del 70-80%.
Rilievo della temperatura basale la temperatura corporea è relativamente bassa nella fase pre-ovulatoria, poi s'innalza di 4-5 decimi e si mantiene vicino ai 37°C fino alla successiva mestruazione. Bisogna misurare la temperatura interna (rettale o vaginale), al mattino, a digiuno e prima di alzarsi dal letto e riportarla su un apposito grafico. Si possono avere rapporti liberi solo dal 4° giorno dopo l'innalzamento della temperatura. Si tratta quindi di un metodo che può essere utilizzato soltanto dopo l'ovulazione.
Metodo Billings si basa sulla determinazione del periodo fertile mediante l'osservazione delle modificazioni del muco cervicale che in prossimità dell'ovulazione diventa fluido, trasparente e può essere stirato in lunghi filamenti. La donna percepisce una sensazione di umidità che contrasta con la secchezza vaginale che precede o segue tale periodo. 
Metodo sinto-termico la sicurezza contraccettiva dei metodi naturali può essere migliorata combinando i parametri dei tre metodi precedenti e alcuni sintomi caratteristici dell'ovulazione. I crampi addominali e la tensione mammaria, spesso presenti nel periodo precedente l'ovulazione, e il dolore acuto che può accompagnare lo scoppio del follicolo sono segni molto validi per alcune donne.
Rilievo del picco di LH con metodologie più o meno sofisticate mira ad individuare, su un campione di urine, il picco di LH prima dell'ovulazione. Il metodo indica così che l'ovulazione avverrà entro le 8-12 ore successive. La donna esegue il test da 2-3 giorni prima della data presunta dell'ovulazione fino al momento della positività. L'applicazione di questo metodo è simile a quello della temperatura basale. È anche disponibile un dispositivo più sofisticato (monitor elettronico) che mira ad individuare i livelli di due ormoni chiave: l'Estrone-3glucuronide (E3G), il cui aumento coincide con il cambiamento del muco cervicale, e l'ormone lutenizzante (LH), il cui innalzamento induce l'ovulazione e ne segnala quindi l'imminente arrivo. Questo metodo funziona monitorando i propri livelli ormonali in modo da segnalare, attraverso 2 spie luminose, quali sono i giorni a rischio di gravidanza. 


Miti e pericoli 

Alcune donne utilizzano, come metodo contraccettivo, accorgimenti che non sono assolutamente ritenuti sicuri. Ci riferiamo all'impiego di lavande vaginali eseguite subito dopo un rapporto. Esse risultano inefficaci in quanto alcuni spermatozoi possono raggiungere la cavità uterina anche in pochissimi minuti. Inoltre, le lavande possono ridurre l'efficacia contraccettiva di eventuali sostanze spermicide.Attenzione anche al cosiddetto petting, termine inglese che indica l'insieme delle pratiche sessuali che escludono la penetrazione vaginale. E' praticato soprattutto dagli adolescenti che, pur volendo vivere un certo grado di intimità fisica, non sono ancora pronti ad affrontare il rapporto completo. Il petting non è privo di rischi. Infatti, durante l'orgasmo alcuni spermatozoi possono raggiungere la vagina, anche quando l'imene è ancora integro.L'allattamento al seno non dà alcuna sicurezza contraccettiva, anche nel caso di 6-8 poppate al giorno. In genere, anche per le donne che nutrono al seno il proprio bambino, l'ovulazione avviene in una piccola percentuale di casi 10-12 settimane dopo il parto, con conseguenze spesso inattese e indesiderate. Le donne che allattano possono usare il profilattico, la minipillola e la spirale.


Metodi meccanici o di barriera 


Hanno il beneficio di contribuire a proteggere dalle MST (malattie sessualmente trasmissibili) e da K alla cervice. Impediscono la penetrazione degli spermatozoi nel canale cervicale o nella vagina:


  • CONDOM 
  • DIAFRAMMA 
  • SPUGNE 
  • SPERMICIDI 
  • CONDOM o PRESERVATIVO 


CHE COS'E'? 
Detto anche preservativo o condom, fa parte dei metodi anticoncezionali di barriera per uso maschile. E’ costituito da una guaina in lattice (ma ne esistono anche in altri materiali), sottile ma resistente, che deve essere applicata sul pene eretto, subito prima del rapporto sessuale, per impedire che il liquido seminale entri in contatto con la vagina. E’ un metodo abbastanza sicuro ed è l’unico contraccettivo che protegga dall’HIV (virus dell’AIDS) e dalle altre infezioni sessualmente trasmissibili. E’ facilmente reperibile; si può, infatti, acquistare in farmacia, al supermercato, in tabaccheria o presso i distributori automatici senza bisogno della ricetta medica. Molto diffuso e accettato, ben usato ha una % bassissima di fallimento.E’ possibile sporadicamente reazione allergica alla gomma o alla polvere antifecondativa e al lubrificante che può contenere.Esiste da un po’ anche il condom femminile (FEMIDOM). 

COME SI USA? 
Il condom va conservato lontano da fonti di calore, e fatta attenzione a non lacerarlo con unghie ed anelli; 
Va inserito assolutamente prima di cominciare il rapporto in quanto gli uomini possono avere delle perdite con spermatozoi vivi anche molto prima dell’eiaculazione e di conseguenza, in questo caso, la sua sicurezza si avvicina a quella del coito interrotto; 
Si inserisce appoggiandolo sulla punta del pene per il verso giusto, cioè quello che ne permette lo srotolamento lungo l’asta;
Se non si srotola è stato messo dalla parte sbagliata, buttare il preservativo, prenderne uno nuovo e ricominciare; 
Usare solo profilattici con serbatoio. 
Il pene va estratto dalla vagina immediatamente dopo l’eiaculazione stando attenti a portare con sè il preservativo, perchè la naturale riduzione di volume del pene può comportare la perdita del profilattico all’interno della vagina con conseguente spargimento del liquido seminale appena emesso. E’ possibile la rottura del preservativo; per evitarlo è consigliabile iniziare il rapporto attendendo una corretta lubrificazione vaginale.Il preservativo è al momento attuale considerato anche un mezzo fondamentale per la protezione dalle malattie a trasmissione sessuale.Esistono vari tipi di preservativi in commercio (quelli più sottili sono i meno resistenti).

DIAFRAMMA 

CHE COS'E? Piccola calotta di gomma che va introdotta profondamente in vagina con l'ausilio di una crema lubrificante o spermicida. Il diaframma viene mantenuto in sede, davanti al collo dell'utero, da un cercine semirigido che si adatta alle pareti della vagina, creando una vera barriera alla risalita degli spermatozoi. Oggi poco utilizzato. Ha forma a cupola ed è fatto di gomma vulcanizzata, con una base ad anello metallico (piano, a spirale, ad arco) di diametro variabile (50-105 mm) con incrementi di 5mm.

COME SI USA? Applicato correttamente deve inserirsi tra la sinfisi pubica e il fornice vaginale posteriore, nascondendo parete vaginale anteriore e collo. Associato a spermicidi ne aumenta l'efficacia. Ne è controindicato l’uso in presenza di uretro-cisto-rettocele, pareti vaginali rigide, esiti di plastica, prolassi genitali, flogosi acute o croniche. Andrebbe applicato 3h < rapporto e tolto 6h >. Poi va solo lavato e asciugato.Per quasi vent'anni non si è più usato il diaframma in questo Paese. Colpa, veniva detto, del nonoxinolo, lo spermicida contenuto nelle creme.Il diaframma è un dispositivo medico di Classe II A, così come il nuovo spermicida, che non contiene più nonoxinolo, ma acido lattico, e quindi non è necessaria la ricetta medica. Può essere misurato da un’ostetrica che lo conosca, ed è totalmente innocuo e sicuro non certo come la pillola, ma con un ottimo indice di Pearl (2-4 se associato ad una crema spermicida). Per tutte le donne che non possono o non vogliono prendere la pillola è un’ottima alternativa. 

"OMNIFLEX " Diaframma in silicone modellato, color carne, Latex-Free, flessibile su ogni piano (a calotta olandese), Sterilizzabile, Ipoallergico; disponibile in 8 misure. 
"ARCHINGFLEX" Flessibile su un unico piano (ad archetto) Flessibile su un unico piano (ad archetto) Flessibile su un unico piano (ad archetto) Flessibile su un unico piano (ad archetto) 
"CONTRAGEL" (CONTRACCETTIVO SPERMICIDA IN GEL): Formulazione idrosolubile di colore trasparente a base di acido lattico. Fornisce una barriera chimica a protezione del collo dell'utero e abbassa il valore del PH immobilizzando gli spermatozoi. Adatto all'uso con diaframmi in Lattice o Silicone o con profilattici in gomma di Lattice naturale o Poliuretano.
SPUGNE VAGINALI è il più vecchio metodo intravaginale.Ne esistono due tipi:- In collagene- In collatex (poliuretano + spermicida). L’APPLICAZIONE è SEMPLICE. Va applicata al momento del rapporto e non rimossa prima di 6h.
SPERMICIDI Sostanze chimiche di solito da usare in associazione con gli altri metodi di barriera. L’ effetto può essere elettrolitico, tensioattivo, inibitore enzimatico, etc. Le formulazioni sono varie (creme, paste, schiume, pessari anelli, tavolette effervescenti)Va introdotto da alcuni min a mezz’ora < rapporto e non vanno effettuati lavaggi prima delle 6hHanno effetto protettivo contro Lue, Gonorrea, Virus, Trichomonas.Sono poco costosi ma possono dare reazioni allergiche.Sono controindicati nei soggetti allergici e in caso di flogosi vaginale. 

DISPOSITIVO INTRAUTERINO (IUD) La collocazione in cavità uterina di opportuni dispositivi è molto diffusa e ben accettata anche perché quasi priva di effetti collaterali. 
CHE COS'E'? Si tratta di un piccolo supporto in plastica (a forma di 'T', di '7', o di 'Y') attorno al quale è avvolto un filamento di rame, da cui il nome di spirale. Sono costituiti da materiale plastico reso radiopaco per l’aggiunta di Sali di Bario per fare in modo che sia recepibile in cavità uterina. 
COME FUNZIONA? Viene applicato nella cavità dell'utero durante il flusso mestruale con l'aiuto di una cannula flessibile, spinta delicatamente dal ginecologo nel collo dell'utero. Il filo di cui sono dotati, deve sporgere dall’ORIFIZIO UTERINO ESTERNO in vagina in modo da consentirne il controllo e la rimozione.Negli IUD “medicati”, si aggiunge al supporto in plastica, rame, argento, P, progestinici (LNG-Levongestrel) per > l’efficacia. Devono essere periodicamente sostituiti (4-5 anni)
QUAL è IL MECCANISMO D'AZIONE? Il meccanismo d’azione non è chiaro, probabile che sia legato alla reazione infiammatoria prodotta dallo stesso 'corpo estraneo' sulla cavità dell'utero. Ciò rende l'endometrio non idoneo all'impianto. Vengono, inoltre, liberate alcune sostanze che danneggiano la cellula uovo e rallentano la risalita degli spermatozoi dal canale cervicale. La liberazione di ioni del rame potenzia la reazione infiammatoria e la capacità contraccettiva del mezzo. Vanno applicati durante la mestruazione, preferibilmente poiché l’OUE è più svasato. Questo metodo non è utilizzato per le donne che sono contrarie all’aborto.

Controindicazioni: 
  • Nullipare
  •  Utero ipoplasico (mal sviluppato, piccolino e che si può facilmente perforare 
  • Flogosi pelviche in atto o pregresse 
  • Malformazioni uterine 
  • Fibromi (patologia benigna più frequente) 
  • Menometrorragie 
  • Dismenorrea 
  • Trattamento con anticoagulanti (Coumadin) 
  • Spesso lo IUD provoca contrazioni uterine.
Quali sono gli effetti collaterali 
Gli effetti collaterali sono poco frequenti e solo il 10 percento di coloro che usano lo IUD presenta un leggero aumento del flusso mestruale, crampi uterini o piccole perdite di sangue (spotting) nel corso del mese. In meno dell'uno percento dei casi questi disturbi diventano talmente significativi da rendere necessaria la rimozione anticipata. In qualche caso la spirale può essere espulsa spontaneamente. La temutissima perforazione dell'utero è un evento davvero rarissimo, impossibile se l'applicazione viene eseguita da un medico esperto.

Complicanze: 
  • Dislocazione 
  • Aumento dell’entità della mestruazione 
  • “Embedding” (incastrarsi di un braccio nel miometrio) 
  • Perforazione uterina 
  • PID (Pelvic Inflammation Disease – Malattia Infiammatoria Pelvica) 
  • Gravidanza intrauterina o GEU (gravidanza ectopica) 
  • Morte per PID, perforazione e peritonite, GEU, aborto settico) 
L’applicazione dello IUD in puerperio è sconsigliata prima di 6 settimane dal parto a causa dell’elevata % di espulsione e del rischio maggiore di infezioni.
Indice di sicurezza: l'indice di sicurezza si aggira intorno al 98 percento; le gravidanze indesiderate sono meno dell'uno per cento con i dispostivi dell'ultima generazione. L'inserimento della spirale entro 3 giorni da un rapporto a rischio (la cosiddetta contraccezione d'emergenza) ha un'efficacia di circa il 99 per cento.

Spirale al progesterone
Il progesterone modifica l'endometrio, rendendolo meno idoneo all'impianto, e altera la composizione del muco cervicale. Questo tipo di spirale è soprattutto adatto per quelle donne che presentano i disturbi sopra descritti, in quanto il progesterone determina modificazioni che fanno diminuire la quantità del flusso. Dopo un anno circa il flusso si riduce drasticamente con notevole sollievo per quelle donne che da sempre hanno avuto cicli emorragici e di conseguenza anemia. In una piccola percentuale di casi si può addirittura avere amenorrea, cioè completa assenza delle mestruazioni. 


La contraccezione ormonale 

Estroprogestinici ("pillola")

COME FUNZIONA: La pillola contiene due tipi di ormoni sessuali femminili: un estrogeno e un progestinico. In commercio vi sono numerosi tipi di pillola che differiscono tra di loro per il tipo di molecole utilizzate e per la loro quantità. Il meccanismo d'azione si basa sul blocco dell'ovulazione. Questo viene ottenuto per diminuzione della produzione di FSH e LH. Inoltre la pillola agisce anche indirettamente sull'endometrio, bloccando le modificazioni utili per l'impianto, e sul collo dell'utero, rendendo il muco più impenetrabile alla risalita degli spermatozoi.

COME SI ASSUME Bisogna assumere un confetto al giorno, dal primo giorno del flusso per 21 giorni, possibilmente alla stessa ora. Poi si fa una pausa di sette giorni, durante la quale arrivano le mestruazioni, generalmente dopo due o tre giorni dall'ultimo confetto. Dopo la settimana di pausa si ricomincia una nuova confezione, anche se non è terminato il ciclo. Si comincia la nuova scatola sempre dallo stesso giorno della settimana dal quale si è iniziato la prima volta.Vi sono però alcune eccezioni. Esistono infatti pillole che vanno assunte per 22 giorni si e 6 no.Un altro, più recente e a dosaggio più basso, che va assunto per 28 giorni senza pausa, anche se realmente contiene 24 confetti 'medicati' e 4 placebo (cioè senza principi ormonali).


CONTROINDICAZIONI Numerose sono le controindicazioni che riguardano malattie molto importanti cardiache, dei reni o del metabolismo, come ad esempio il diabete. È assolutamente vietata alle donne che hanno patologia trombofilica.Per questo è molto importante che il medico faccia un'accurata anamnesi e prescriva alcuni esami del sangue (obbligatori quelli della coagulazione) prima di assumerla. Sono necessari controlli clinici e della pressione ogni sei mesi, gli esami del sangue e il pap-test una volta all'anno. 
EFFETTI COLLATERALI Con il passare degli anni sono stati progressivamente ridotti i dosaggi degli ormoni contenuti nella pillola e sono state sintetizzate molecole che presentano anche alcuni effetti benefici e curativi, soprattutto sulle disfunzioni delle ovaie e della pelle. Questo ha contribuito alla progressiva riduzione degli effetti collaterali sia in termini di percentuale di presenza che di gravità. Comunque, a tutt'oggi, una piccola parte delle donne presenta i classici disturbi legati all'assunzione di questo contraccettivo. Ricordiamo i più importanti: aumento di peso, ritenzione idrica, gonfiori addominali, tensione o dolore al seno, facile irritabilità, cefalea, diminuzione del desiderio sessuale, variazione delle caratteristiche del flusso mestruale, accentuazione dei capillari cutanei, comparsa di macchie cutanee, nausea e vomito. Paradossalmente alcuni di questi sintomi migliorano nel tempo. Oltre all'azione contraccettiva la pillola ha anche effetti terapeutici e può essere impiegata per regolarizzare il ciclo, ridurre le cisti funzionali e le microcisti dell'ovaio, migliorare l'acne, ridurre il dolore mestruale, l'anemia conseguente a flussi abbondanti e la possibilità delle malattie infiammatorie della pelvi. Alcuni lavori scientifici riportano inoltre una potenziale riduzione del rischio di cancro dell'ovaio, dell'artrite reumatoide e dell'osteoporosi tra le donne che utilizzano questo metodo contraccettivo.
INDICE DI SICUREZZA La pillola estro-progestinica è il metodo contraccettivo con il più alto indice di sicurezza, prossimo al 100 per cento.Infatti, solo lo 0,1 per cento delle donne che utilizza questo metodo va incontro a gravidanze indesiderate, prevalentemente per problemi legati ad errori di assunzione o difficoltà di assorbimento a livello intestinale. Tra questi ricordiamo il vomito entro tre ore dall'ingestione, la contemporanea assunzione di alcuni farmaci, l'aumentato transito intestinale con numerosi episodi di diarrea. 

Progestinici ("minipillola") 
Spesso confusa con la pillola estro-progestinica a basso dosaggio, in realtà la minipillola contiene solo un progestinico (75 mcg di desogestrel) e va assunta continuativamente, senza alcuna pausa. È indicata per le donne che non possono assumere gli estrogeni e, soprattutto, per quelle che stanno allattando al seno il proprio bambino. L'effetto contraccettivo è dovuto principalmente all'inibizione dell'ovulazione; inoltre la minipillola determina un aumento della densità del muco cervicale che rende più difficile la risalita degli spermatozoi. L'indice di sicurezza è circa del 99%. 

Il cerotto contraccettivo 


La Food and Drug Administration (FDA) americana ha approvato nel 2001 un cerotto contraccettivo che contiene gli stessi principi attivi della pillola e che può essere applicato sulle braccia, sull'addome o sui glutei una volta alla settimana per tre settimane al mese. Gli ormoni vengono assorbiti dalla pelle con lo stesso meccanismo e indice di sicurezza dell'impianto sottocutaneo. Si presume che la somministrazione transdermica possa fare diminuire l'incidenza di disturbi tipicamente digestivi, come la nausea e il vomito. Il cerotto è una via elettiva di somministrazione in tutte quelle donne che hanno problemi di intolleranza al lattosio, contenuto normalmente nelle pillole. L'81% delle donne ha sottolineato che la somministrazione settimanale è facile da ricordare. Questo dato conferma il risultato degli studi clinici sulla migliore compliance della via transdermica rispetto a quella orale. Ancor più interessante è che la via transdermica è stata scelta anche da chi prima non usava alcun metodo contraccettivo (16%). Ciò sta ad indicare che l'innovatività del cerotto non solo ha "convertito" le utilizzatrici della pillola, ma anche le più giovani e le più restie alla contraccezione. 

L'anello vaginale 
E’ un dispositivo destinato a chi non può o non vuole prendere la pillola. Il cerchietto trasparente, che si posiziona come un assorbente interno, rilascia ormoni in basse concentrazioni, non si sente durante i rapporti e non si sposta. Va tenuto per un periodo di tre settimane, nel corso delle quali rilascia estrogeni e un progestinico che inibiscono l’ovulazione. Si toglie al termine delle tre settimane, e si lascia passare una settimana, durante la quale compaiono le mestruazioni.Al termine dei ette giorni si inserisce un nuovo anello. Non tutte le donne possono però farne uso, come chi ha un prolasso vaginale o per chi ha avuto malattie al fegato, ma i vantaggi sono notevoli soprattutto per chi soffre di diarrea o vomito giacchè gli ormoni, passando per la parete vaginale non hanno bisogno di essere digeriti e quindi transitare per lo stomaco per entrare nell’organismo e rendersi efficaci. Paragonato ai contraccettivi orali combinati comunemente utilizzati, oltre al vantaggio dell’utilizzo mensile, l’anello riduce l’esposizione della donna agli estrogeni, rilasciando 15 mcg di estrogeno (etinilestradiolo) e 120 mcg di progestinico (etonogestrel) al giorno. 

Il doppio olandese (pillola + preservativo) 
Questo sistema, varato negli anni '90 dal Ministero della Salute olandese si basa sull'uso contemporaneo di contraccezione ormonale e profilattico. Esso ha permesso di ridurre sia le gravidanze indesiderate, sia le malattie sessualmente trasmissibili: è attualmente considerato il metodo migliore ed è quello raccomandato dai ginecologi SIGO. E' importante soprattutto perchè responsabilizza entrambi i partners: ciascuno deve "fare la propria parte".

La pillola fa male? 
La pillola oltre che proteggere la donna da una maternità indesiderata la difende da gravi malattie. Il cancro del seno e' raro nella donna giovane. Dunque, anche un lieve aumento del rischio e', su base statistica, del tutto trascurabile. Si sa che c'e' un incremento modesto del rischio per cancro del collo dell'utero: non e', pero', un problema serio perchè la donna che compie il pap test regolarmente, si accorge del rischio con cinque anni di anticipo. Va ricordato, infine, come circa il 50% delle gravidanze sia indesiderato, con tutti gli effetti che ne conseguono. Proprio questa valutazione convince un numero sempre maggiore di donne, in tutto il mondo, ad assumere la pillola anticoncezionale. La pillola regola il ciclo, evita la sindrome premestruale, risolve la dismenorrea, diminuisce acne e irsutismo. La contraccezione orale protegge la donna dai rischi di un tumore dell'ovaio, dell'utero e, con ogni probabilita', del colon e del retto. Non è ancora stato chiarito se l’uso di contraccettivi orali accresca il rischio di sviluppare un cancro alla mammella più avanti negli anni, quando aumenta il rischio per questo tipo di tumore: dati recenti indicano che la pillola non influenza lo sviluppo di questo tipo di tumore. 

La sterilizzazione 
Prevede un vero e proprio intervento chirurgico sulle tube per la donna o i dotti deferenti per l'uomo, con conseguente sterilità permanente. Nonostante i progressi delle tecniche, infatti, ancora oggi è un metodo contraccettivo irreversibile la cui scelta deve essere, pertanto, attentamente valutata e meditata dalla coppia. Anche se la legge sull'aborto (legge n.194 del 22 maggio 1978) ha cancellato di fatto il divieto alla sterilizzazione, è alquanto difficile per il medico avallare richieste d'intervento di questo tipo, in quanto accade spesso che le persone, dopo qualche anno, richiedano il ripristino della fertilità. 

Sterilizzazione femminile
L'intervento consiste nella chiusura delle tube, ottenuta con varie metodiche. La tecnica più attuale è eseguita in laparoscopia e in regime di day hospital, ma necessita comunque dell'anestesia generale. Si applica una clip su ognuna delle tube.

Sterilizzazione maschile 
La vasectomia consiste nell'interruzione dei dotti deferenti, i canalini che portano gli spermatozoi all'esterno. L'eiaculazione avviene normalmente, ma il liquido seminale non contiene spermatozoi. La vasectomia può essere effettuata ambulatoriamente, in anestesia locale. L'interruzione dei deferenti, che nell'apparato genitale maschile rappresentano soltanto una via di transito per gli spermatozoi, non ha alcuna ripercussione sulle normali funzioni sessuali (erezione, eiaculazione) che sono regolate da strutture nervose completamente indipendenti.

Metodi contraccettivi utilizzabili in puerperio

  • METODI MECCANICI O DI BARRIERA (condom maschile e femminile, diaframma…) 
  • DISPOSITIVI INTRAUTERINI (IUD) 
  • METODI ORMONALI (minipillola) 

Dove informarsi?
La principale figura di riferimento per il benessere e la salute intima della donna è l'ostetrica. Anche quando non ci sono problemi particolari, una consulenza può aiutare a verificare che tutto sia regolare, a chiarire dubbi e curiosità ed eventualmente a impostare una contraccezione corretta. 

PUOI TROVARE L'OSTETRICA: 
- presso gli ambulatori degli ospedali; 
- presso i consultori familiari, pubblici o privati; 
- presso studi ostetrici.

Grazie a chi ci aiuterà a portare avanti il nostro progetto.